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Agosto 2022 - Oria

Centro Estivo

Il nostro Centro Estivo finisce qui. Ad assistere al nostro personale Cor-teo Storico, il Sindaco, le Associazioni che ci hanno fornito aiuto e ancora parenti ed amici con una grande festa finale e assegnazione del Palio. Grazie a voi tutti amici cari per il vostro gene-roso contributo e arrive-derci al prossimo anno! Cari Amici e Benefattori, vi mando queste belle foto per rendervi partecipi delle attività svolte dai nostri bambini nel nostro Centro Socio Educativo, durante i mesi estivi. Come ogni anno il Centro propone un programma estivo a tema per offrire ai bambini una nuova op-portunità di crescita, socializzazione e integrazione durante le vacanze scolastiche. Quest’anno il tema è storico-culturale: “Corteo storico di Federico II - Torneo dei Rioni”. L’idea nasce dalla considerazione che molti dei nostri bambini pur vivendo in una cittadina medievale non ne conoscono la storia, le tradizioni e le manifestazioni ad essa legate. Grazie all’aiuto della nostra equipe educativa e degli enti locali quali Associa-zione Turistica Proloco e varie associazioni locali si è potuto promuovere e valorizzare le tradizioni del nostro paese non solo tramite incontri educativi e informativi, ma anche e so-prattutto con attività manuali, ludiche, sportive, musicali e teatrali. Non potevano certo mancare anche delle belle giorna-te al mare sulle coste salentine e poi escursioni e tanto diverti-mento. Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi saluto e vi au-guro giorni lieti in conclusione della stagione estiva. Grazie di cuore, il Signore vi benedica sempre!

Semi di Parola

II Domenica di Pasqua Pace a voi (Gv 20,19-31)
È interessante notare come le prime parole che Gesù risorto rivolge ai discepoli riguardino la pace. Formalmente sembrerebbe il consueto saluto ebraico (Shalom alechèm) ma in realtà dicono molto di più: i discepoli hanno abbandonato il Signore nel momento buio della Passione e c’è chi l’ha rinnegato, come Pietro. Ma Gesù anziché agire di conseguenza lasciandoli al loro rimorso, li invita a trovare la pace; anzi, dice loro di diventare artefici di pace e di perdono, ancora una volta prendendo da lui l’esempio, come aveva già detto dopo la lavanda dei piedi. I discepoli devono amministrare il perdono non in modo arbitrario, come spesso si interpretano le parole del Risorto, ma come stile, dicendo così ciò che deve essere la chiesa: ministra di perdono perché il mondo, spesso spinto da istinti vendicativi e violenti, possa vedere che c’è un mondo diverso di affrontare i dissidi: non moltiplicando e amplificando le reazioni vendicative (pensiamo solo alle risorse sottratte alla cura e al sostentamento degli esseri umani per riarmarsi oltre ogni logica e realismo, visto che le uniche armi eventualmente deterrenti contro gli attacchi temuti sono quelle nucleari), ma aprendosi al dialogo e alla riconciliazione, insegnando, come Gesù, a fare il primo passo verso chi ha tradito la fiducia. Lo scetticismo di Tommaso nei confronti della risurrezione lo potremmo leggere come il cinismo disincantato di chi ritiene che nel mondo vince il più forte e il debole è destinato a restare piegato a terra. Nella sua risposata a Gesù (Mio Signore e mio Dio) possiamo leggere un cambio radicale di prospettiva: quelle parole che l’imperatore del tempo in cui fu scritto il vangelo (Domiziano) pretendeva per sé some riconoscimento del potere arbitrario e delirante sul mondo (ogni riferimento al nostro tempo non è casuale) sono ora rivolte a Gesù, sentito da Tommaso come il vero vincitore: se si lascia fare a chi usa la forza si è destinati alla distruzione; se si ha il coraggio di costruire la pace, invece, non si salva solo sé stessi o il proprio gruppo o nazione, ma il mondo intero. Ed oggi questo è drammaticamente vero. L’utopia di Papa Francesco nel voler perseguire la pace a tutti costi è stata in continuità con quelle prime parole pronunciate dal Risorto e affidate come unica vera eredità alla chiesa di ogni tempo. Le parole finali del vangelo (credere per avere vita) ci dicono che solo se ricordiamo e viviamo lo stile di Gesù ha senso continuare a esistere come chiesa per dare speranza all’umanità.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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