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Dicembre 2020 - Palermo

Stazione missionaria di Palermo in piena attività

Caritas Parrocchiale. Partecipiamo agli incontri di formazione dei membri della Caritas Parrocchiale che va prendendo forma per gestire al meglio gli aiuti da offrire a tutte quelle persone che hanno bisogno di sostegno, di essere ascoltate, nella loro attuale situazione anche per via della pandemia di cui molti sono vittime. Le necessità, i bisogni del territorio parrocchiale e dintorni sono molti per cui c’è l’urgenza di istituire un Centro di Ascolto e quindi poter contare sull’aiuto di tutti coloro che possono offrire il loro servizio e il loro tempo. Catechesi nelle famiglie Padre Ugo, ci accompagna a visitare una famiglia nella zona Sperone, non lontano da Roccella, per conoscere un giovane che, al momento è agli arresti domiciliari e che vuole prepararsi a ricevere il sacramento dell’Eucaristia e della Cresima. E’, per noi, un nuovo inizio di attività pastorale. Ci impegniamo a incontrarlo una volta a settimana. Ogni sabato, siamo presenti all’incontro dei ragazzi della LCU (Laboratorio Comunitario Universale), ci auguriamo che anche quest’anno si possa fare il lavoro incontrando i ragazzi nella loro sede. Comunque sembra che la pandemia non offra, per il momento questa possibilità per motivi di sicurezza. Insegnamento di Religione Suor M. Nena, si prepara ad inserirsi nella Scuola Statale, Istituto Comprensivo “L. Da Vinci e G. Carducci” a Palermo. Andiamo insieme con Padre Ugo, all’Arcivescovato, per presentare al Responsabile la documentazione di Sr. M. Nena e avere la conferma per insegnare religione nella Scuola d’Infanzia e in quella Primaria. La pratica per l’insegnamento, viene completata a distanza di alcuni giorni con l’incontro con Don Ninni che gestisce il settore a livello Diocesano.

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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