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Una giornata con gli educatori delle comunità

“Mamma e Bambino”

L’incontro inizia con i saluti della Madre Generale madre Maria Eli Milanes e con la Madre Provinciale madre Teolinda Salemi. La giornata viene introdotta da suor Mary Chacko (responsabile del settore educativo). Vengono accolti tutti i presenti calorosamente, le madri superiori, le consorelle, le psicologhe, i coordinatori e gli educatori delle comunità di Borgo, Firenze, Genova, Montepulciano, Oria e Trani, che per professione o per vocazione, accompagnano le mamme e i loro figli nel riconoscere il proprio potenziale e nel riprendere un po’ di fiducia in sé e negli altri, permettendole di riemergere da stati di sofferenza o condizioni di fragilità. Nell’incontro è stato possibile ammirare e promuovere la variabilità di profili e competenze dei professionisti che operano in questi contesti, la ricchezza e la complessità̀ dell’agire educativo tra adulti e bambini insieme, e anche una certa distanza fra i discorsi sul proprio ruolo e le pratiche osservate nei contesti coinvolti. L’obiettivo di questo incontro era appunto, quello di avviare un confronto per rielaborare una serie di vissuti, socializzare con pensieri ed emozioni attraverso un momento di condivisione e di stimolo per una conoscenza reciproca. Condividendo idee e unendo comunitariamente bisogni, problematiche, fatiche e il valore di questa missione.

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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