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01 Gennaio 2023 - Kabutare

Mandato missionario a suor M. Domicienne Nyirarukundo

Le Postulanti e le Novizie, le Sorelle delle Comunità di Kabutare e di Taba, hanno partecipato alla cerimonia del mandato missionario di suor M. Domicienne Nyirarukundo, in partenza per il Cameroun – comunità di Elogbatindi. Con i segni del mappamondo e della candela accesa, con i colori delle culture mondiali le sono stati offerti la Croce da abbracciare e testimoniare, il Vangelo da diffondere. A lei sono stati consegnati questi segni da Madre M. Giampaola Romano, Delegata per il Rwanda e Missionaria ad gentes da molti anni, testimoni le Consorelle e le formande delle due Comunità. Tutta la nostra famiglia religiosa è stata spiritualmente presente a questo momento significativo di obbedienza e di discepolato rogazionista nella messe del Signore. La giovane Suora è partita l’indomani mattina e, giunta in Cameroun, ha incontrato una nuova Comunità ad attenderla, e lì esprimerà la sua consacrazione in una missione votata a seguire Gesù e la sua volontà per il bene della messe in necessità.

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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