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12 Novembre 2022

"Sabato 12 novembre 2022 abbiamo accompagnato il gruppo dei ragazzi ministranti della nostra parrocchia Santa Maria delle grazie, alla struttura di fratello Biagio Conte "Missione di speranza e carità", per trascorrere una mattinata di ritiro spirituale all'insegna della vocazione di Samuele, iniziando così l'anno pastorale. È stata un'esperienza interessante per i ragazzi e anche per noi suore. Entrando in punta di piedi in tale struttura abbiamo, in un certo senso, calpestato Terra Santa e respirato la flagranza della fede, speranza e carità.... insomma ci siamo sentite un po' catapultate nel nostro Quartiere Avignone. Ci ha accolti il padre spirituale della missione padre Pino Vitrano, collaboratore di fratello Biagio, il quale ci ha incontrati nella chiesetta interna, costruita gradualmente grazie ai benefattori e al contributo artigianale dei fratelli, "baroni e principi", come li avrebbe chiamati il nostro padre Fondatore, ognuno ha messo in atto il loro talento, come muratore, fabbro, elettricista, falegname, piastrellista....in questo luogo sacro il padre Pino ci ha presentato un po' l'opera e raccontato alcuni aneddoti dove hanno sperimentato la divina provvidenza. Al termine del nostro incontro, per mancanza di tempo, abbiamo visto solo qualche stanza e l'arcata adiacente, che fungevano da dormitorio e in tale occasione abbiamo conosciuto Giuseppe, con il quale abbiamo scambiato qualche parola, sorrisi e sguardi di misericordia. Rendiamo grazie al Signore della messe per averci dato questa opportunità, con l'augurio di ritornare coi ragazzi e giovani delle nostre parrocchie." Le suore fdz di Stazione missionaria di Roccella (PA)

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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