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30 Maggio - Marino

SIC… Solo Insieme…Camminiamo!!!

Ci troviamo insieme in pellegrinaggio sulle orme di grandi cristiani di ieri e di oggi. Questa la cornice dell'incontro conclusivo di questo anno formativo di noi novizi e novizie della SIC: Scuola Intercongregazionale dei Castelli, che ci ha visto di nuovo insieme per CAMMINARE e Crescere non solo tra i banchi ma oggi sulla via Appia Antica. Noi come loro su questa Grande Via, con la guida del professor don Andrea Lonardo ripercorriamo questi luoghi ricchi di storia. I pensieri si affollano e il vento riporta alla mente i molti ricordi che porteremo sempre nel cuore di questi anni di questi momenti in cui abbiamo camminato insieme. Arrivati al centro San Tarcisio, ci accolgono i salesiani in una struttura bellissima e ricca di fede con la testimonianza del giovane San Tarcisio; ed ecco un prato verde per il pomeriggio da passare insieme condividendo e giocando insieme in fraternità. Questa è la bellezza del Camminare insieme.. questa è la Sic!.. Novizie Ester e Maria Lucia

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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