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15 Ottobre - Messina

Convegno di studio: cultura, fede, santità.

La storia della Basilica Antoniana nel centenario della sua fondazione” all’Aula Magna Rettorato dell’Università degli Studi di Messina fra i Relatori: Suor Antonia Sgrò: La bellezza degli affreschi nella Basilica di Sant’Antonio di Messina Iconografia, segno di bellezza L’arte pittorica della Basilica si Sant’Antonio di Messina “… credo che l’importanza di questi affreschi stia proprio nel prezioso messaggio rogazionista che essi custodiscono e trasmettono a tutti noi che visitiamo il Tempio e che, ci stupiamo ancora di tanta luminosa e mistica bellezza. … … lo scopo non è quello di abbellire ma di farsi custodi, nel tempo, di un significato, di trasmettere all’osservatore un messaggio: l’intuizione del Rogate, l’ ORO DEL ROGATE. …”

Semi di Parola

Ascensione del Signore (Mc 16,15-20)
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesù lascia ai discepoli. Non si è cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che è cosa diversa dal silenzio). La stessa Messa finisce con questo verbo in levare: “Andate in pace”. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre l’umanità di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesù lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano è contemporaneo a Cristo. Ed è lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo è rivolta a noi. La Sua morte è morte per me. La Sua Resurrezione è resurrezione per me. Ed a me e a te oggi chiede di “andare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangelo”. I nostri no e i nostri sì sono no e sì al Figlio di Dio. Poiché “Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre”. E a noi è consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perché fa il prestigiatore ma perché sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo l’ultima parola. Anzi c’è una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lì dove il mondo, il male, o ciò che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine. Ecco che cos’è un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.

La Preghiera della Memoria

Attraverso i volti e la storia.

Belvedere del Rogate

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